DIPINTI ANTICHI E OGGETTI D’ANTIQUARIATO
Venere e Adone
1516 ca.
bulino su carta vergata priva di filigrana
cm 29,2×21,4La presente incisione raffigura Venere che giace tra le braccia di Adone in un paesaggio arcadico. L’iconografia è tratta dall’affresco di Giulio Romano nella Stufetta del Cardinal Bibbiena in Vaticano, realizzato su disegno di Raffaello.
La Madonna della Scodella
inizio XVII secolo
acquaforte su carta vergellata leggermente brunita, con filigrana giglio nel cerchio
cm 50×31
Terzo stato di tre dopo l’aggiunta della dedica di Livio Agocchia, firmato in basso a destra ‘Brizio sculp’La presente incisione raffigura la Madonna della Scodella di Antonio Allegri detto il Correggio. La scena è un Riposo in Egitto della Sacra Famiglia incisa da Francesco Brizio, pittore e incisore italiano della scuola bolognese, attivo nei primi anni del barocco. Conosciuto anche come Nosadella, era inizialmente allievo di Bartolomeo Passarotti, e in seguito divenne allievo di Agostino e Ludovico Carracci.
Lotta tra Leone e Cavallo
1550 ca.
bulino su carta vergellata incollato su supporto cartonato
cm 13×18,1
firmato in basso al centro con il monogramma ASInteressante soggetto derivante da un gruppo scultoreo conservato al Campidoglio e tradotto in stampa dal maestro mantovano Adamo Scultori.
L’opera fu elogiata da Pierre-Jean Mariette, Adam Bartsch, Anton Maria Zanetti e altri studiosi di stampe per il buon livello tecnico ed è ritenuta una delle incisioni più riuscite dell’artista (Bartsch 11).
Esemplare nel secondo stato di tre, con il graffio della lastra che attraversa la coda e la zampa del cavallo.
Allegoria della Vittoria
1563-65 ca.
bulino su carta vergellata incollato su supporto cartonato
cm 14×19,8
firmato in basso al centro con monogramma ASIncisione da un soggetto di Giulio Romano per la Sala degli Stucchi di Palazzo Te a Mantova.
Esemplare nel primo stato di due (stato I/II Bartsch 105), prima dei ritocchi sulla parte destra della stampa.L’incisore mantovano Adamo Scultori, noto anche come Adamo Ghisi, proveniva da una famiglia di artisti. A causa della stretta associazione della sua famiglia con l’artista Giorgio Ghisi, sua sorella Diana Scultori e lui sono stati a volte indicati dal cognome ‘Ghisi’. Ricevette i primi rudimenti nell’arte incisoria nella bottega del padre, il quale lavorò a fianco di Giulio Romano a Mantova e si distinse come incisore, scultore e stuccatore. L’apprendistato di Adamo cominciò da bambino; la sua prima opera nota, la Vergine che allatta il Bambino, priva di data e derivata da un bulino di Giovan Battista, indica con orgoglio la giovane età dell’autore, undici anni, accanto alla firma ‘ADAM SCULPTOR’.
Il Tributo a Cesare, da Rubens
XVIII secolo
acquerello su pergamena incollata su una tavola di noce coeva
cm 42×51, entro cornice in legno dorato
firmato a matita in basso Jacopo Cestaro PinxFormatosi presso la bottega dell’illustre artista tardo-barocco Francesco Solimena, Jacopo Cestaro fu fortemente influenzato dalle lezioni del maestro, ma riusc’ ad elaborare uno stile personale orientato verso un classicismo arcadico. In seguito ottenne importanti commissioni per le chiese del Regno di Napoli.
Il pregiato acquerello si rifà al dipinto di Peter Paul Rubens ‘Il Tributo della Moneta’ conservato presso il Fine Arts Museums of San Francisco, datato tra il 1610 e il 1615 (Inv. n. 44.11).
La scena raffigura Gesù mentre recita il famoso passo riportato nei vangeli sinottici ‘Date a Cesare ciò che è di Cesare e a Dio ciò che è di Dio’ (Vangelo secondo Matteo 22,21, Vangelo secondo Marco 12,17, Vangelo secondo Luca 20,25).
Madonna con Bambino
XVII secolo
olio su tela
cm 57×50, entro cornice
cadute di colore sparse
AGGIUDICATO
Maria Maddalena
XVII secolo
olio su tavola
cm 84×60
Copia seicentesca della Santa Maria Maddalena di Tiziano Vecellio conservata a Firenze presso il Museo di Palazzo Pitti (Inv. 1912 n. 67).
Attribuito ad Alessandro Magnasco detto il Lissandrino (Genova 1667 – Genova 1749), Monaco in adorazione della Croce
XVIII secolo
olio su tela
cm 25×23, entro cornice anticaIl presente bozzetto raffigurante un monaco in preghiera è attribuibile al noto artista genovese Alessandro Magnasco, detto il Lissandrino. La tela si compone di intense pennellate materiche e guizzanti lampi di luce che conferiscono alla composizione quella tensione e dinamismo che contrassegnano i capolavori del Magnasco. L’opera si può accostare per analogie stilistiche ed iconografiche al dipinto conservato presso il Rijksmuseum ad Amsterdam raffigurante dei monaci camaldolesi in preghiera in un eremo (inv. n. SK-C-1358), ed è presumibile che il bozzetto preparatorio di quest’opera possa essere proprio il presente lotto all’incanto.
Cerchia di Mario Nuzzi detto Mario de’ Fiori (Roma 1603- Roma 1673), Coppia di nature morte
XVII secolo
olio su tela, cm 105×80, entro cornice
rotture della tela e cadute di colore
Cerchia di Rubens, Il Giudizio di Salomone
XVII secolo
olio su tela, entro cornice antica coeva
cm 106x130Il dipinto qui posto all’incanto raffigura l’episodio del Giudizio del Re Salomone, tratto dal Libro dei Re nell’Antico Testamento (I Re, 3, 16-28).
Conosciuto come massimo esempio di saggezza e giustizia, il Re Salomone fu chiamato in causa da due puerpere per stabilire chi tra loro detenesse la ragione. Il neonato di una delle due donne, le quali abitavano nella stessa casa, era accidentalmente morto. Dunque, entrambe rivendicavano la maternità del neonato vivo, accusandosi reciprocamente di avere partorito l’altro.
Il senso di giustizia del Re Salomone lo portò ad ordinare che il bambino vivo fosse diviso in due, in modo che ciascuna delle donne potesse averne una metà. Questo ordine provocò la reazione di una delle due madri che rifiutò il verdetto, implorando che il figlio fosse dato vivo e intero all’altra, salvandogli cos’ la vita. Grazie a questa reazione Salomone cap’ quale delle due fosse la vera madre.
L’opera deriva dal dipinto conservato allo Statens Museum for Kunst di Copenaghen raffigurante il ‘Giudizio di Salomone’, realizzato da Rubens e la sua bottega (n. Inv. KMSsp185).
Stato di conservazione: alla luce ultravioletta il dipinto non presenta alcuna traccia di restauro. La tela, che non è stata rifoderata, presenta alcuni fori e cadute di colore sparse.
Scuola fiamminga, Allegoria della caducità della vita
XVIII secolo
olio su tela
cm 64×94, entro corniceIl presente dipinto mostra la rara iconografia della lotta tra Cupido e la Morte, rappresentata sullo sfondo al centro della composizione.
Cupido che affronta la macabra figura della Morte, ritratta nelle sembianze di uno scheletro, allude alla dicotomia di Eros e Thanatos, le due forze pulsionali che muovono l’individuo intimamente legate, sempre presenti l’una nell’altra, estreme ed opposte.
In primo piano è invece rappresentato un vecchio intento ad approcciare una giovane donna, rimandando all’opposizione tra vecchiaia e giovinezza, e alludendo ancora una volta al tema dell’ineluttabilità della morte, ribadito ulteriormente dall’immagine del tronco reciso alle spalle della coppia.
Si tratta dunque di un’opera allegorica associata al tema della vanitas, la quale assume qui caratteristiche ambigue, volte s’ a cantare la caducità della vita, ma al tempo stesso, considerata la sua natura fragile, di cogliere il giorno, prima che sopravvenga l’eternità.
Tra le possibili fonti del dipinto, collocabile ad un ambito fiammingo, si citano le varie edizioni della raccolta di scritti di Jacob Cats (1577 – 1660) dal titolo ‘Ouderdom, buytenleven en hofgedachten op Sorghvliet’ (Vecchiaia, La vita di campagna e pensieri campagnoli a Zorgvliet), stampate in Olanda a partire dal 1658.
Cerchia di Hyacinthe Rigaud (Perpignano 1659 – Parigi 1743), Ritratto del Re Luigi XIV
inizio del XVIII secolo
olio su tela
cm 127×96,6, entro cornice coeva in legno dorato e intagliato a volute, racemi, foglie e roccaillesIl genere della ritrattistica, massima espressione del gusto e della cultura del Settecento, si esalta in questo monumentale ritratto del Re Luigi XIV dell’inizio del XVIII secolo, ascrivibile ad un talentuoso pittore francese della cerchia di Hyacinthe Rigaud.
Il monarca francese è ritratto stante e con un portamento fiero, sfoggiando una lucente armatura dipinta meticolosamente in ogni dettaglio. Dalle fogge traspare una forte retorica del potere regio, come il particolare del nastrone azzurro che è un chiaro omaggio all’Ordine di Saint-Esprit cui il sovrano appartiene.
Cerchia di Johann Wilhelm Preyer (Rheydt 1803 – Düsseldorf 1889), Natura morta
XIX secolo
olio su tela
cm 66×61, entro corniceQuesta tela di eccelsa qualità raffigura una natura morta ascrivibile alla cerchia di Johann Wilhelm Preyer, pittore tedesco attivo nel XIX secolo. Nell’opera emergono molteplici particolari che rimandano al tema della vanitas e che denotano la raffinata cultura dell’artista, come i bicchieri pieni di vino in cristallo di citazione fiamminga e la frutta sbucciata, dipinta con molta sapienza compositiva, che simboleggia il tema dello scorrere inesorabile del tempo. I toni di colore utilizzati tendono ad un monocromatismo capace di sublimare l’insieme degli oggetti raffigurati in maniera armonica.
Piazza del Mercato a Napoli
1930 ca
olio su tela
cm 37×51, entro cornice a foglia d’oro
firmato in basso a destra
Scuola italiana, Paesaggio pastorale
XIX secolo
olio su tavola
cm 20×40, entro cornice
firmato in basso a sinistra Vernon
Paesaggio campestre con ponte
inizio XX secolo
olio su tavoletta
cm 8×15, entro cornice
firmato in basso a destra
Ritratto di Caterina Cornaro
1885
incisione su carta
cm 49×39, entro cornice
copia dal ritratto postumo di Caterina Cornaro come Santa Caterina d’Alessandria di Tiziano Vecellio conservato presso la Galleria degli Uffizi a Firenze (inv. n. 1890 n. 909); alcune macchie e gore sulla carta
Coppia di stampe con vedute di paesaggi orientali
1810
incisione acquarellata su cartaFountain of Serpents, cm 31,5×41, entro cornice, inscrizione in basso ‘published by R. Bowyer, 80 Pall Mall, 1810’; Mosque in Latachia n° 2, cm 41,5×31,5, entro cornice, inscrizione in basso ‘published by R. Bowyer, 80 Pall Mall, 1810’
Coppia di stampe inglesi
1863
cm 50×70, entro cornice
iscrizione in basso ‘Stage Coach, drawn by W.F.S. Shayer, London published august 1863, R&Ackermann 191 Regent street, engraved bu F.Harris V.Fainy’; iscrizione in basso ‘Mail Coach, drawn by W.F.S. Shayer, London published august 1863, R&Ackermann 191 Regent street, engraved bu F.Harris V.Fainy’
Scorcio di città
inizio XX secolo
incisione su carta, ed. 4/15
cm 54,6×39,6 compresa cornice
firmato in basso a destra; reca una dedica in basso a destra a Tammaro De Marinis
Conosciuto come ‘Principe dei bibliofili italiani’, Tammaro De Marinis è stato un importante studioso e collezionista di libri antichi, nonché noto antiquario operante principalmente a Firenze. Il suo nome è legato al rimpatrio della Bibbia di Borso d’Este, alla prima Esposizione della legatura artistica in Palazzo Pitti del 1922 ed alla grande Mostra del libro italiano a Parigi nel 1926 (Musée des arts décoratifs).
Ritratto di due cani
1952
pastello su cartoncino
cm 32,5×47, entro cornice
firmato con monogramma ‘EMP’ e datato in basso a destra, reca una dedica sul retro
Ritratto dell’Imperatore Nerone
inizio XX secolo
ovale in gesso dipinto a mano, entro cornice moderna
cm 29×23,5 compresa cornice
Coppia di miniature con ritratti di dame
fine XIX secolo – inizio XX secolo
olio su tavoletta
diametro cm 15,4 compresa cornice
AGGIUDICATO
Miniatura con ritratto di dama, da Giovanni Ambrogio de Predis
inizio XX secolo
olio su tavoletta
cm 23,5×22,5 compresa cornice
AGGIUDICATO
Ritratto di bambina
XX secolo
lavoro a piccolo punto
cm 20×14, entro cornice in legno dorato
firmato in basso a destra Framannini
Ritratto di Beatrice Cenci
metà XX secolo
olio su tela
cm 52×41, entro cornice
copia del ‘Ritratto di Beatrice Cenci’ attribuito a Guido Reni, conservato presso Palazzo Barberini a Roma (Inv: 1944).
Ritratto di donna
inizio XX secolo
olio su tavola
cm 34×24,5, entro cornice
alcune cadute di colore, piccoli fori sulla tavola e cornice leggermente staccata dalla tavola
Veduta di Venezia
metà XX secolo
olio su tela
cm 60×30, entro cornice
firmato in basso a sinistra A. Manfredi; reca foglio sul retro con notizie generali dell’artista
AGGIUDICATO
Gesù Bambino
XVIII secolo
scultura in cera d’api entro teca di vetro
lunghezza Gesù Bambino cm 48 circa, teca in vetro cm 69×27,7×38,8Rarissima scultura liturgica del Settecento raffigurante Gesù Bambino, in cera policroma disposto entro una teca in legno dell’inizio del XIX secolo. Il volto dolcissimo del bambino è magistralmente modellato grazie alla duttilità della cera d’api, con particolari dipinti a mano, capelli veri e stoffe databili al XVIII secolo. Le antiche sculture in cera sono in genere estremamente fragili e risultano spesso danneggiate, mentre la presente si distingue per uno stato di conservazione molto buono, nonché per un’altissima qualità del modellato.
All’interno della teca vi sono decori con angeli e fiori di epoca recente.
Poiché molto fragile è preferibile che l’acquirente ritiri il lotto personalmente.
Campionario di marmi
inizio XX secolo
contenente tessere di marmi vari e pietre dure di forma rettangolare
cm 28×28 compresa cornice
Testa di Proserpina, da Gian Lorenzo Bernini
XVIII secolo
scultura in marmo bianco statuario
h cm 35
Copia marmorea della testa di Proserpina del gruppo scultoreo ‘Il Ratto di Proserpina’ eseguito da Gian Lorenzo Bernini tra il 1621 e il 1622, conservato a Roma presso la Galleria Borghese (inv. n. CCLXVIII).
Coppia di vasi a balaustro
Campania fine XIX secolo
in alabastro scolpito e levigato, parte superiore decorata da foglie di acanto ricadenti, parte centrale con tralci di rose in alto rilievo
h cm 48
mancanze e parti annerite
Pescatore di granchi
Napoli inizio XX secolo
scultura in bronzo, raffigurante un ragazzo con cappello di paglia ed un pesce in mano, con una cesta di granchi alla base
h cm 70
Aquila
inizio XX secolo
scultura in bronzo brunito su base in marmo, raffigurante un’aquila in atto di prendere il volo con le ali aperte
h cm 42
Orologio soprammobile
Francia fine XIX secolo
in antimonio dorato e alabastro, con figura femminile seduta e volta a sinistra in atto di dar da mangiare ad un¿aquila, su basamento sagomato con mascheroni e piedini in bronzo
h cm 29Meccanismo S. Marti & C., da revisionare, piccole mancanze (aquila da riavvitare)
Specchiera da tavolo a bilico in stile Settecento
inizio XX secolo
in legno intagliato, laccato avorio e dorato, cornice sagomata su sostegni con gambe a volute stilizzate
cm 33x19x57
AGGIUDICATO
Grande specchiera in stile veneziano del Settecento
fine XIX secolo
in legno intagliato, dorato e laccato; cimasa semicircolare sormontata da racemi intagliati di gusto rocaille che scendono lungo la cornice rettangolare laccata in azzurro trasparente ad imitazione del vetro; parte superiore intagliata con volute contrapposte di foglie di acanto centrate da una corbeille con foglie, parte inferiore centrata da motivo fitomorfo con pianetto per sostenere un candeliere
cm 105×78 ca.
voluta in alto staccata, mancanze e restauri
AGGIUDICATO
Coppia di grandi specchiere
Murano seconda metà del XIX secolo
in vetro policromo, una nei toni del verde, l’altra dell’azzurro e del rosa; cornice sagomata sormontata da palmetta stilizzata e decorata da rose applicate, con specchi incisi all’acido a motivi fitomorfi, specchio centrale ovale
cm 127×68 ca.
alcuni vetri staccati, difetti e mancanze Poiché fragile è preferibile che l’acquirente ritiri il lotto personalmente
Specchiera da tavolo
Murano XX secolo
in stile Settecento, con cornice sagomata e fiori in pasta vitrea
cm 51×33,4
corredata di certificato della vetreria Nuova Venier, Maestro O. Fuga
Importante specchiera
Firenze prima metà del XVIII secolo
in legno riccamente intagliato e dorato; cimasa a timpano spezzato centrata da testa di putto alato scolpita a tutto tondo, fra volute vegetali ricadenti lungo i fianchi con racemi floreali, parte inferiore con gambe a volute contrapposte, pendaglina sagomata centrata da mascherone ferino; cornice interna modanata, specchio al mercurio originale
cm 145×75 ca.
Danni e mancanze, poiché fragile è preferibile che l’acquirente ritiri il lotto personalmente
Grande vaso ad anfora, Firenze manifattura Jafet Torelli (1874-1898)
In maiolica policroma a fondo bianco, decorato a grottesche su fondo blu ed ocra; sormontato da statuetta di putto nudo alato in atto di danzare con la gamba destra sollevata e le braccia alzate sopra la testa che tengono i cembali; sopra le anse sono seduti altri due putti alati, nudi e con le gambe incrociate, uno in atto di suonare una tromba e l’altro una mandola; sotto le anse si trovano due mascheroni in altorilievo, nella parte centrale del vaso su entrambi i lati vi è una riserva sagomata con la rappresentazione di Venere e Cupido; le divinità sono raffigurate in un interno da una parte ed invece presso le sponde di un ruscello dall’altra. Attorno alle riserve dipinte vi sono arpie e grottesche su fondo blu. Piede sagomato su base ottagonale decorata anch’essa a grottesche.
cm 112×60
Jafet Torelli fu un importante ceramista e scultore fiorentino; studiò all’Accademia di Belle Arti di Firenze dove di diplomò nel 1857, in seguito divenne uno dei maestri decoratori della Manifattura Ginori dove rimase fino al 1873, anno in cui fondò la propria azienda.
Questo vaso è attribuibile al primo periodo della fabbrica Torelli proprio per l’uso del colore mutuato direttamente dagli stilemi decorativi della Ginori, ma si vede bene come l’artista sia soprattutto un eccellente scultore per la realizzazione dei puttini e dei mascheroni che decorano l’opera.
Coppia di grandi vasi in maiolica
Campania XIX secolo
coperchio modellato a trionfo fitomorfo, anse a teste di cherubini, piede a tromba con volute di foglie di acanto
h cm 96
Base di lume in porcellana di Sévres
inizio XX secolo
montato in bronzo dorato e decorato con amorini
h cm 47
Portagioie
Francia prima metà del XX secolo
cofanetto in porcellana policroma dipinta a mano, con decori a motivi floreali entro riserva centrale, lumeggiature dorate
cm 13x25x19
marcato Limoges
Teiera, lattiera e zuccheriera
Francia metà XIX secolo
in porcellana bianca con profili oro
difetti e restauri
Coppia contenitori per estrazioni gioco a lotto
inizio XX secolo
in ceramica con figure di volatili dipinti a mano
h cm 21
AGGIUDICATO
Coppia di alzate centrotavola
Toscana inizio XIX secolo
in legno intagliato, laccato rosso, nero e oro, parte superiore esagonale su tre sostegni con teste e zampe leonine che appoggiano su una crociera triangolare, zampe a sfera schiacciata
h cm 37
Mortaio in bronzo
XIX secolo
con fascia decorata da mascheroni tra festoni e due prese a forma di teste antropomorfe, datato MDCXXX e siglato G.B.A., copia ottocentesca di un originale del XVII secolo
h cm 20, diametro cm 25
Lotto di cinque fermaporte da palazzo
XIX secolo
in ottone brunito con tracce di doratura, fusto scannellato con estremità a volute e base emisferica baccellata
h cm 49
Coppia di candelieri a balaustro in stile Seicento
in bronzo, montati ad elettricità
h cm 34
AGGIUDICATO
Lume ad olio
fine XIX secolo
in stile Cinquecento, in rame sbalzato e argentato, con globo in vetro, montato ad elettricità
h cm 55
Cofanetto portagioie vittoriano
Inghilterra fine XIX secolo
placcato in argento in epoca recente e rifoderato
cm 23×15,4×9
dotato di chiave
Cestino inglese centrotavola
inizio XX secolo
in sheffield lavorato a traforo sul bordo
cm 22×26,5
marcato J T & Co ENPS
Lotto di sei bowls
con piattino a decoro San Marco in metallo argentato
diametro cm 12,5; piatti diametro cm 18,5
macchie su alcuni piattini
Set da toilette in argento cesellato
anni ’30
composto da 1 specchio a mano, 3 spazzole e 1 barattolo in cristallo
AGGIUDICATO
Lotto di tre piccole sveglie antiche
Francia fine XIX secolo
in ottone e bronzo
h cm 12; h cm 8; h cm 7,5
Coppia di vasi troncoconici in stile Gallé
XX secolo
in vetro doppio strato con decoro di pampini d’uva inciso ad acido nei toni del rosso su fondo arancio
h cm 19
AGGIUDICATO
Vaso troncoconico in stile Gallé
XX secolo
in vetro doppio strato con decoro di tralci fioriti inciso ad acido nei toni del verde e del celeste su fondo arancio
h cm 42,5
AGGIUDICATO
Cinque lumi di cristallo da camera
composti da un candeliere a due braccia, tre ad un braccio ed un’applique a due braccia, tutti con gocce pendenti, montati ad elettricità
alcune gocce staccate e mancanti
Coppia di grandi candelabri
inizio XIX secolo
in bronzo dorato, fusto a balaustro scannellato decorato a motivi fogliacei, cinque bracci portacandela su tre ordini, base tripode con piedi a voluta decorati con conchiglie e cherubini in altorilievo
h cm 134
Antica cassapanca
Italia centrale, XVII secolo
in noce intagliato a patina scura, fronte sformellato e decorato da grandi guilloches intrecciate con rosette angolari, cartiglio centrale, base baccellata su zampe scolpite in foggia leonina
cm 171x55x62
Cassettone
Emilia, metà XVII secolo
in noce intagliato a patina bionda, a tre cassetti con formelle sagomate sul fronte e su i fianchi
cm 158×71,5×95
Camino neoclassico
ultimo quarto XVIII secolo
in marmo bianco scolpito, piano rettangolare con becco di civetta, fascia centrata da medaglione a bassorilievo col mito di Amore e Psiche, medaglioni con profili maschili ai lati, montanti scolpiti con faci accese fra foglie di acanto
cm 190x36x117
piccoli danni
Cassettone
Francia periodo Napoleone III in stile Luigi XV
interamente listrato a marqueterie in bois de violette, piano sagomato in breccia di marmo rosso, fronte mosso a tre cassetti, pendaglina sagomata, maniglie, bocchette, profili e scarpette in bronzo dorato
cm 130x66x90
Armadio
Francia seconda metà XIX secolo
periodo Napoleone III, in bois de rose intarsiato a motivi floreali e con applicazioni in bronzo dorato; piano superiore in breccia di marmo grigio con becco di civetta, fianchi bombati, due sportelli anteriori e tre piani interni regolabili, gambe sinuose con scarpette in bronzo
cm 145x55x166
Mantovana
metà XIX secolo
in legno intagliato e dorato, forma sagomata con palmetta centrale
cm 208x19x59
difetti e mancanze
Tavolino da centro
in legno intagliato e dorato in stile Luigi XV, piano sagomato, fascia intagliata a motivi vegetali, gambe sinuose su piedi a ricciolo
cm 75×52,5×71
Tavolino in stile Luigi XVI
inizio XX secolo
in legno intagliato e dorato, con piano incassato in cristallo, fasce con decori floreali, gambe scannellate riunite da crociera
cm 98,6x60x81
piccola rottura all’angolo del piano di cristallo
Coppia di mensole
XIX secolo
in stile Settecento, in legno intagliato e dorato con piano sagomato in breccia di marmo rosso, sostegni modellati a volute fitomorfe
cm 43x27x60
Tavolino d’appoggio
Inghilterra inizio XX secolo
in mogano intarsiato a nastrino, piano quadrato, gambe mosse con sottopiano decorato da rosa dei venti, piedi a ricciolo
cm 45,7×45,7×78,5
Tavolino d’appoggio
fine XIX secolo
in radica di noce, piano sagomato a vela, fusto tornito a balaustro su tre gambe mosse
cm 103x72x73
Seggiolone
Lombardia metà XVI secolo
in noce intagliato e intarsiato, schienale con finali a fiamma e cartelle sagomate, seduta con becco di civetta, gambe rettilinee con cartelle sagomate
cm 52x40x121
mancanze e restauri
Sedia Luigi XV
in legno intagliato e dorato, spalliera sagomata, pendaglina intagliata a conchiglia e tralci vegetali, gambe sinuose su piedi a ricciolo stilizzato, ricoperta in raso di seta operato verde acqua
cm 51,5x47x94
Finimento da salotto
Toscana metà XIX secolo
in noce intagliato, spalliere e sedute ricoperte in seta controtagliata e operata a fiori su fondo avorio, composto da un divano, due sedie e una poltrona, spalliere sagomate, braccioli a volute, gambe mosse
divano cm 170x70x93; sedie cm 49x50x92,5; poltrona cm 60x65x90
alcuni danni e mancanze
Dormeuse
Toscana inizio XIX secolo
in noce, spalliera rettilinea con estremità a voluta, gambe a sciabola, ricoperta in damasco giallo oro
cm 147x45x86
Coppia di poltroncine
Inghilterra fine XIX secolo
in mogano intagliato e intarsiato, ricoperte in damasco verde
cm 60x56x73
alcune macchie sul tessuto
Coppia di poltrone in stile Biedermeier
XX secolo
in ciliegio con parti ebanizzate
cm 57×51,5×99
leggeri graffi dovuti ai segni del tempo
Cassettone scrivania
Parma metà XVIII secolo
in noce a patina scura, sportello a ribalta con scarabattolo interno con sei cassettini, un cassetto sottostante, pendaglina sagomata, gambe sinuose su piedi a zoccolo equino
cm 130x60x110
alcune modifiche e restauri
Cassettone
Emilia XIX secolo
in stile Settecento, in noce e radica di olivo, piano sagomato con becco di civetta, fronte e fianchi bombati, un sottile cassetto frontale e due laterali sotto al piano, tre sottostanti, pendaglina sagomata frontale e laterale, gambe sinuose su piedi a ricciolo, costruito con materiale antico
cm 144x55x94
alcuni difetti e mancanze
Scrivania in stile Settecento
XX secolo
in noce e radica di olivo, piano sagomato, fronte e fianchi mossi, cinque cassetti
cm 125,5×68,5×79
piccole mancanze e leggeri graffi dovuti ai segni del tempo
Scrivania da centro
Inghilterra fine XIX secolo
in piuma di mogano, piano rettangolare con becco di civetta ricoperto in cuoio bulinato in oro, otto cassetti su due file ed uno centrale a ribalta con pianetto scrittoio estraibile, fianchi e fronte scorniciati, base modanata
cm 159x76x80
Vetrinetta ovale
Inghiterra inizio XX secolo
in mogano filettato in bois de rose, piano superiore in marmo verde, uno sportello
cm 69x44x115
Vetrina
Inghilterra inizio XX secolo
in mogano intarsiato in acero ad uno sportello
cm 57×29,4×133
graffi sul legno dovuti ai segni del tempo
Credenza a doppio corpo
fine XIX secolo
in legno laccato grigio, corpo superiore a vetrina, inferiore a due sportelli e due cassetti, base modanata
cm 119×48,4×205