Grande frammento di stucco Nasride policromo
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Grande frammento di stucco Nasride policromo
Spagna Meridionale, Granada, seconda metà del XIV secolo
Grande frammento di stucco modellato con reticolo geometrico a formare decorazione caleidoscopica di quadrati e stelle multipunte. All’interno di questi lazo geometrici stellati bordati di bianco si trovano atauriques (arabeschi) intrecciati a bassorilievo mentre, la posizione centrale di questo frammento è occupata da decorazione composta da due quadrati sovrapposti contenenti fiore con petali scavati, a conca. Consistenti tracce di policromia e mancanze negli angoli. Il disegno geometrico dell’esemplare qui proposto si riscontra in Spagna almeno già dal periodo Califfale (cfr. claustra al museo archeologico di Cordoba, Acc. no. 488).
Decorazioni con simile impianto decorativo possono essere ricondotte al palazzo dei Leoni nel complesso dell’Alhambra, celebre architettura Granadina.
Gli atauriques negli stucchi dell’Alhambra si trovano come decorazione a se stante o come riempimento e in diverse varianti. La tipologia osservabile in questo frammento è simile ad un decoro ora al V&A Museum di Londra, Acc. no. A.171-1919.
A dispetto della sua apparente semplicità e scarsa qualità, lo stucco veniva usato in epoca nasride con grande maestria tecnica, giungendo a costituire la cifra distintiva dell’Alhambra, pur nella sua infinita varietà di disegni ornamentali. Nel primo periodo nasride queste decorazioni venivano scolpite sul posto (tecnica naqch hadida), dall’epoca di Muhammad III (1302) la tecnica si standardizza e si diffonde l’adozione di stampi. Quanto alla rifinitura, alcuni fregi erano semplicemente intonacati, mentre i più pregiati venivano rifiniti in policromia con pigmenti minerali spesso nei toni del blu, rosso, nero e verde, talvolta con aggiunte metalliche in oro e argento.
Una sorta di antologia di queste decorazioni è stata stilata da Owen Johns nella sua Grammar of Ornaments pubblicato per la prima volta a Londra nel 1856. Qui gli stucchi dell’Alhambra compaiono tra i decori tipici dell’arte moresca.
Per approfondimenti si veda Puertas Fernàndez, A. ‘The Alhambra’ Vol. 1., Saqi Books, 1997.
Garcia Bueno, A., and Medina Flòrez V. J., The Nasrid Plasterwork at ‘qubba Dar al-Manjara l-kubra’ in Granada: Characterisation of materials and techniques, Journal of Cultural Heritage 5, 2004.
A large fragment of polychrome Nasrid stucco
Southern Spain, Granada, second half of the 14th century
Large stucco fragment moulded with a geometric lattice to form a kaleidoscopic decoration of multipointed squares and stars. Within these geometric lazos bordered in white are atauriques (arabesques) interwoven in bas-relief, while the central position of this fragment is occupied by decoration composed of two overlapping squares containing a flower with hollowed-out concave petals. Consistent traces of polychromy and lacking in the corners. The geometric design of this frieze is reminiscent of the Caliphal period (cfr. claustra at the Archeological Museum of Cordoba, acc. no. 488).
Decorations with a similar decorative scheme are possibly found in the Palace of the Lions in the Alhambra complex, famous moorish architecture in Granada.
Atauriques in the stuccoes of the Alhambra are found as a stand-alone decoration or as a filler and in different variants. The type observed in this fragment is similar to a decoration now in the V&A Museum in London, Acc. no. A.171-1919.
In spite of its apparent simplicity and poor quality, stucco was used in the Nasrid period with great technical skill, coming to constitute the hallmark of the Alhambra, even in its infinite variety of ornamental designs. In the early Nasrid period, these decorations were carved in situ (naqch hadida technique), from the time of Muhammad III (1302) the technique became standardised and the adoption of moulds became widespread. As for the finishi
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Arte Orientale
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