Fabrizio Cioci, Staniero
L'aggiudicazione sarà gravata di diritti d'asta nella percentuale del 25.00%
Fabrizio Cioci, Staniero
2022
pietra di fiume, rame ossidato e ferro (impianto elettrico LED)
cm 34x23x14
Visitando i borghi più antichi delle vallate appenniniche, può capitare di vedere volti scolpiti nella pietra in una facciata o in un angolo di una casa.
Alcuni hanno espressioni neutre, altri sembrano sbeffeggiare e schernire i loro ammiratori, più spesso sono figure con sguardi minacciosi.
La loro origine sembra derivare da una antica usanza delle popolazioni liguri o, forse, celtiche.
Alcuni attribuiscono la loro diffusione alla cultura dei Longobardi: pare fosse una loro pratica porre come monito, all’ entrata delle abitazioni o ai confini delle proprietà, le teste recise dei nemici o di animali predatori, intimando cos’ ai malintenzionati di non andare oltre. Nel tempo le teste dei nemici furono sostituite da raffigurazioni simboliche, generalmente di fattura molto rozza, primitiva, eseguita da mani popolari, solo raramente si riscontra la mano di scalpellini esperti.
Ai miei occhi però, restituiscono una forte espressività, a volte commovente.
La zona in cui vivo fu terra di frontiera, territorio conteso tra i Bizantini, insediati nella Val Tiberina ed i Longobardi che qui posero un forte avamposto per poi dilagare in un’invasione di tutto il territorio appenninico fino alla Calabria.
E furono, sembra, proprio i Bizantini a chiamare con disprezzo questa parte del basso Casentino ‘Terra Barbaritana’.
Un forte legame con un territorio e la sua storia caratterizza la mia ricerca ed i miei lavori. Fabrizio Cioci, vive e lavora a Subbiano, Arezzo.
SCULTURE ARTE MODERNA
Inizio Offerte: 09-06-2023 10:45:27 – Fine Offerte: 21-06-2023 14:00:00