Scuola fiamminga, Allegoria della caducità della vita
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Scuola fiamminga, Allegoria della caducità della vita
XVIII secolo
olio su tela
cm 64×94
Il presente dipinto mostra la rara iconografia della lotta tra Cupido e la Morte, rappresentata sullo sfondo al centro della composizione.
Cupido che affronta la macabra figura della Morte, ritratta nelle sembianze di uno scheletro, allude alla dicotomia di Eros e Thanatos, le due forze pulsionali che muovono l’individuo intimamente legate, sempre presenti l’una nell’altra, estreme ed opposte.
In primo piano è invece rappresentato un vecchio intento ad approcciare una giovane donna, rimandando all’opposizione tra vecchiaia e giovinezza, e alludendo ancora una volta al tema dell’ineluttabilità della morte, ribadito ulteriormente dall’immagine del tronco reciso alle spalle della coppia.
Si tratta dunque di un’opera allegorica associata al tema della vanitas, la quale assume qui caratteristiche ambigue, volte s’ a cantare la caducità della vita, ma al tempo stesso, considerata la sua natura fragile, di cogliere il giorno, prima che sopravvenga l’eternità.
Tra le possibili fonti del dipinto, collocabile ad un ambito fiammingo, si citano le varie edizioni della raccolta di scritti di Jacob Cats (1577 – 1660) dal titolo ‘Ouderdom, buytenleven en hofgedachten op Sorghvliet’ (Vecchiaia, La vita di campagna e pensieri campagnoli a Zorgvliet), stampate in Olanda a partire dal 1658.
DIPINTI ANTICHI
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